Amaro Obsession

THE BITTER NOTE

Veneto

Campodarsego, Pd

Era solo questione di tempo, e seguendo le nuove tendenze del bere mondiale o per meglio dire le nuove esigenze di bere low or without alchool ecco nascere l’Amaro Analcolico. Lui si chiama The Bitter Note e nasce da una brillante mente imprenditoriale, l’idea veramente nasce inizialmente da una toccante esperienza personale del fondatore, che vede il padre ammalarsi e vivere gli ultimi anni della sua vita senza poter gioire dei momenti di convivialità perché “forzatamente” astemio. Da energico businessman e amante del buon cibo e del buon bere, si sente quindi inibito dal continuare ad organizzare le piacevoli serate in compagnia che spesso si svolgevano nella taverna di casa sua, luogo di ritrovo con gli amici, dove si ascoltava musica chiacchierando e bevendo qualcosa in compagnia. Da qui l’idea rivoluzionaria che scaturisce dalla terza generazione di una famiglia con oltre 70 anni di storia imprenditoriale nel mondo del food and beverage. Lo spirito di osservazione, le competenze nel mondo dell’alcohol-free e l’innovazione nel DNA hanno consentito di individuare un’idea che contenesse tutti gli ingredienti per diventare un caso di successo internazionale, combinando i due major trend dell’industria del beverage: l’amaro e l’alcohol-free. Attiva solo da Ottobre The Bitter Note prende vita dopo un’attenta analisi del mercato e sul fatto che presto gli amari saranno lo spirito di riferimento del mercato del beverage mondiale andando a rimpiazzare il Gin e a cancellare gli spiriti di Agave, anche perché un Amaro ha molto da raccontare con la sua versatilità e complessità frutto di tradizione e di infiniti esperimenti alchemici per bilanciare le innumerevoli botaniche che spesso ne fanno parte. La produzione di The Bitter Note è affidata ad un liquorificio storico veneto che in passato ha dato vita a prodotti come Cynar, Vov e Biancosarti e in particolare ad Alberto Dondi predestinato dell’ultima generazione che con le sue capacità e conoscenze elabora il The Bitter Note come un antico erborista o moderno Master Blender, capace dunque di produrre un prodotto di grande qualità dopo tantissime prove e superando tantissimi problemi dovuti alla conservazione di un prodotto analcolico, anche grazie al supporto dell’Università di Padova, in particolare del Dipartimento DAFNE. Il tocco finale al prodotto, prima della messa in commercio è stato dato da un importante professionista dell’industry mondiale, Aristotelis Papadopoulos, già Campione del Mondo World Class, il quale lo rappresenta a livello mondiale come Global Brand Ambassador. La ricetta prevede l’utilizzo di più di 40 erbe, il cui aroma e principio attivo viene trasmesso all’Amaro utilizzando per ognuna un metodo diverso, ma il migliore per genere di botanica. Ad esempio 36 erbe radici e spezie vengono sottoposte ad infusione, foglie di carciofo ed altre erbe officinali a decozione, teriaca veneta ad estrazione ed infine angostura e legno di quassio a macerazione. Infine vengono miscelate, bilanciate e fatte riposare prima dell’imbottigliamento. L’Amaro The Bitter Note è come il suo nome, caratterizzato da 7 note di sapore, al palato risulterà dunque, amaricante, balsamico, erbaceo, fresco, speziato, agrumato e dolce e nonostante non ci sia l’alcool il piacere sarà lo stesso quello di bere un normale amaro. In degustazione appare di colore scuro, con toni ambrati, al naso apre con il profumo di radici amare, menta fresca e rabarbaro; al palato colpisce per la morbidezza del sorso, caratterizzato un profilo ricco, spiccatamente amaro e gradevolmente aromatico. Chi e perché dovrebbe consumare un amaro analcolico? Quello che a molti potrebbe apparire in controtendenza è invece incredibilmente in tendenza, non futuristica ma sempre più prossima. Intanto è e sarà presto anche in Italia il momento degli Amari, e in pochi conoscono questo dato diffuso dall’OMS: il 48% degli adulti non beve alcolici. Seppure la gamma di bibite, succhi, tè e aperitivi senza alcool sia molto vasta, non esistono alternative del sapore “adulto”per chi cerca un’esperienza più matura, per necessità o per scelta. Eppure il numero degli astemi cresce a doppia cifra ogni anno, e le maggiori realtà internazionali stanno osservando con interesse come si stia evolvendo il mercato dei drink alcohol-free. Non dimentichiamoci inoltre che le nuove generazioni di consumatori sono focalizzate sul rendere la propria vita health&happy, contornandosi e consumando prodotti artigianali, di nicchia e di qualità. The Bitter Note rappresenta dunque un drink che ha tutta la forza di un grande classico: l’amaro d’erbe italiano, un prodotto versatile da bere neat come dopo-pasto digestivo, on the rocks con ghiaccio per aprirne profumi e aromi con l’aggiunta di uno zest d’agrume, miscelato in un meraviglioso drink come un Amaro Sour o caldo come un Punch digestivo e corroborante.

Insomma, se non credete che The Bitter Note possa sostituire a tutti gli effetti un ottimo amaro con base alcolica toglietevi il dubbio rivolgendovi a:

TheBitterNote

mail@thebitternote.com

www.thebitternote.com

Matteo Zed