Lombardia
Milano, MI
Milano da bere
Non è facile raccontare 200 anni di storia in un bicchiere, eppure, ogni volta, i fratelli Ramazzotti riescono in questa impresa, quasi impossibile, che ha portato il loro amaro ad essere uno dei più grandi fine pasto della tradizione italiana. Nel 2015 l’azienda ha festeggiato due secoli precisi di attività e, incredibile ma vero, la ricetta è ancora invariata da quel momento. Una perfetta combinazione di 33 erbe, spezie e radici provenienti da tutto il mondo: sono questi gli ingredienti che, utilizzati fin dall’inizio, permettono ad Amaro Ramazzotti di avere quel gusto unico ed inconfondibile. Nel 1815, all’interno di un piccolo laboratorio al centro di Milano, nasce Amaro Felsina Ramazzotti. Ausano Ramazzotti, un farmacista bolognese, inventa un’armoniosa miscela di 33 erbe e spezie da macerare in alcol di ottima qualità (fu il primo del suo genere a non avere il vino come base). Poco lontano dal Teatro La Scala di Milano, nel 1848, apre il primo locale Ramazzotti: un format rivoluzionario che vedeva i milanesi dell’epoca riunirsi per gustare Amaro Ramazzotti al posto del caffè. Nel 1872 gli eredi Ramazzotti decidono di spostare la produzione di Amaro Ramazzotti, ormai agli apici del suo successo con la celebre etichetta blu e rossa, in un edificio più grande non lontano dal precedente.
Nel 1943, a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, lo stabilimento di produzione di Amaro Ramazzotti viene distrutto, ma ,nel 1959, l’azienda, con a capo da Guido Ramazzotti, si rialza più forte che mai Con un nuovo stabilimento e con un’efficace strategia di esportazione si lancia alla conquista dei mercati mondiali; da allora Amaro Ramazzotti è presente in più di trenta Paesi nel Mondo. Il Gruppo francese Pernod Ricard decide di acquisire l’azienda che quindi, dal 1985, riesce a rinforzare la propria immagine di marchio – icona dell’italian life style. Nello stesso anno, Marco Mignani, un pubblicitario italiano cui era stata affidata la creazione dello slogan per lo spot di Amaro Ramazzotti, dà vita alla celebre frase “Milano da bere”, entrando a pieno titolo nel city marketing di un’epoca. Lo slogan accompagnava le immagini della giornata milanese, una città che “rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore; Milano è positiva, ottimista, efficiente; Milano è da vivere, sognare e godere”, mostrata secondo la tecnica dei fotogrammi accelerati, chiudendosi con il claim “Milano da bere”. Amaro Ramazzotti supera, nel 2009, la soglia dei 10 milioni di litri venduti, diventando il primo amaro italiano esportato nel mondo. Tra gli ingredienti principali dell’antica ricetta di Amaro Ramazzotti abbiamo le scorze di arance di Sicilia, l’anice stellato, il cardamomo ed i chiodi di garofano, che vengono ridotti in polvere e miscelati con zucchero caramellato ed alcool. Presenta una gradazione alcolica del 30% nella versione classica e del 32% nella variante Ramazzotti Menta. Alla vista è limpido, con tonalità di colore marrone intenso; al naso è intenso, armonico, con sentori di buccia d’arancia ed erbe aromatiche; al palato risulta corposo, con un retrogusto gradevolmente amaro, lascia una piacevole persistenza in bocca. Principalmente è un prodotto che viene consumato liscio, come digestivo a fine pasto, ma noi vi invitiamo caldamente a provarlo in miscelazione tirando fuori la sua immensa versatilità.
Martina Proietti