Amaro Obsession

ORVIETAN

Umbria

Orvieto, TR

Un’Antica Storia in Bottiglia

Il giorno di Pasqua decido di andare a visitare la città di Orvieto e, in particolare, la Cantina Barberani, che produce un fantastico portfolio vinicolo esportato in quasi tutto il mondo, produttore anche della Muffa Nobile, un meraviglioso Vino da dessert, con radici di produzione storiche, la cui bontà è sconosciuta a molti. Mentre passeggiavo con Bernardo Barberani per le strade della bellissima Orvieto, rimango folgorato da un prodotto esposto nelle vetrine di un esercizio commerciale : L’Orvietan – Amaro Digestivo Corroborante dal 1603. Decido di entrare e, per caso, incontro il produttore e dopo una degustazione decido di acquistarne una bottiglia e fare per Voi una ricerca storica e organolettica che voglio, come sempre, raccontarvi.  L’Orvietan è un prodotto erboristico ottenuto dalla macerazione in soluzione idroalcolica di oltre 25 erbe officinali, pressate a mano con piccoli torchi e poi filtrato a telo, il cui nome identifica sia il venditore sia il luogo di origine. Il primo a farsi chiamare l’Orvietano è Girolamo Ferranti che il 9 giugno 1603 ottiene dal Comune di Orvieto la sua licenza di vendita sulla pubblica piazza. La fama dell’Orvietan raggiunge tutte le piazze d’Europa, conquistando sia il popolo sia la nobiltà. La sua diffusione capillare è legata alla figura dei venditori ambulanti di medicine in particolare modo in Francia dove Cristoforo Contugi, successore di Ferranti ed inventore del simbolo con il sole che userà per incartare la sua medicina e distinguerla dalle numerose imitazioni, nel 1647 ottenne dal Re Sole, Luigi XIV, abituale consumatore, il privilegio esclusivo di vendita. Il successo dura per circa duecento anni, conoscendo numerose formule più o meno segrete. Dal 1655 l’Orvietan viene inserito da Johannes Schröder nel trattato sulla farmacopea passando così la mano ai farmaceuti che proseguiranno la produzione del famoso elixir. Sono numerosi, infatti, nelle farmacie storiche d’Europa, i vasi che recano la scritta l’OrvietanNe amplifica la fama, anche la letteratura con numerose tracce, L’Orvietan infatti appare sia nella prima versione de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni sia nell’opera “L’Amour Medicine” di Molière, dove l’autore lascia intendere potesse curare anche il “mal d’amore”. Alla fine dell’Ottocento Le Paulmier e Plancton, due farmacisti francesi pubblicano studi e formule sul famoso preparato, recuperato antichi e preziosi documenti e trattati farmaceutici. Ripartono da qui, in tempi moderni, Patrizia castellani e Renzo Consoli, due studiosi dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arte Moderna, e ripercorrono l’intera storia. L’Orvietan proposto a noi oggi è riproposto nella sua originale e segreta formula con solo il 6% di zucchero per litro. L’Orvietan è fatto seguendo gli antichi dettami di una ricetta segreta arrivata nelle mani del produttore, Lamberto Bernardini in 500 anni di storia, che prevede elementi botanici come l’angelica, la genziana, il galangal, la carlina, il rabarbaro, la malva, la cannella, l’assenzio maggiore, la mirra, la ruta e la lavanda. In bocca è molto asciutto, giustamente amaro e fortemente spiccano sulle papille gustative la genziana, l’angelica e l’assenzio. Perfetto come dopo pasto o miscelato in un bel Negroni Bianco al posto del Bitter.

Matteo Zamberlan